“Ci rendiamo conto che la Calabria ha una sanità pubblica da Paese in via di sviluppo, nonostante tutto il comparto sanitario pesi per oltre il 70% sul bilancio regionale? E non per incompetenza di medici, infermieri e oss, ma perché gli stessi lavorano nella precarietà più assoluta”. Lo afferma Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione. “Reparti fondamentali o interi ospedali chiusi, nessun centro specialistico per malattie oncologiche, ambulanze senza medici perché appunto, le Asp non stabilizzano i medici del 118. Mentre si preannuncia la quarta ondata di Covid-19, siamo ancora qui, a registrare gli appelli per la ormai endemica carenza di personale nelle strutture sanitarie. Il GOM di Reggio Calabria denuncia la carenza di 700 figure professionali, a Catanzaro le ambulanze del 118 sono rimaste senza medici. Anche de Magistris vuole superare il commissariamento e assumere personale, dare servizi e garantire efficienza, perché sul diritto alla salute è criminale sprecare e risparmiare anche un solo centesimo. Mario Oliverio è in campo “per una battaglia di libertà, per liberare la Calabria dalla cappa che ne impedisce la crescita. In primo luogo – dice – quella dei commissariamenti romani che hanno prodotto e continuano a produrre seri danni alla comunità calabrese. Da Presidente di Regione mi sono battuto strenuamente per liberare la Sanità dal commissariamento ma interessi potenti hanno prevalso sugli interessi della popolazione calabrese”. 
Liberare il campo della sinistra dalla cultura e dalle pratiche coloniali è condizione per ricostruire e rilanciare il campo del centrosinistra e ridare ai calabresi la sovranità costituzionale oggi lesa in passaggi fondamentali del percorso che precede il momento del voto. Un progetto politico proiettato nel futuro che guarda oltre la scadenza del 4 ottobre, un confronto aperto e proficuo con le energie disponibili che al fianco dei comitati per Oliverio Presidente gettino le basi per realizzare una rete politica che vada ben oltre le regionali”.
DE MAGISTRIS E GLI SPRECHI IN SANITÀ, OLIVERIO E LA BATTAGLIA DI LIBERTÀ
