“E’ il momento di fare quadrato per tutelare le imprese del territorio. La comunicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento di Protezione civile, che ritiene gli eventi atmosferici del 20 e 25 novembre 2018 non riconducibili nel novero di quelli coperti dal decreto legislativo numero 1 del 2 gennaio 2019, rasenta l’assurdo”. È quanto scrive l’assessore comunale ai Lavori Pubblici di Crotone Leo Pedace sulla vicenda dei danni subiti dagli imprenditori crotonesi dalla tromba d’aria lo scorso autunno. “Ma ancora più assurdo sarebbe se il territorio non facesse sentire in questo momento la sua voce. Una voce sola, anzi un grido: quello degli imprenditori che hanno subito ingenti danni alle strutture ed ai macchinari, e che il giorno dopo la furia devastatrice degli elementi, erano, nonostante tutto, già al lavoro con i propri dipendenti, animati da un eccezionale spirito di corpo. Le imprese, peraltro, non chiedono la luna, come si evince dalla ricognizione e dalla quantificazione dei danni effettuata dal mio assessorato, ma il giusto ristoro per chiudere il cerchio della ricostruzione che loro stessi hanno aperto nell’immediatezza degli eventi, supportati dalle squadre della Protezione civile comunale e delle associazioni locali di volontariato. Perché a noi, a differenza della Protezione Civile Nazionale, per la quale è come se in quei giorni non fosse successo niente, l’emergenza risulta e l’abbiamo pure vissuta in prima persona sui luoghi del disastro, come amministratori pubblici che sovrintendono – continua l’assessore Pedace – alla macchina dei soccorsi e prim’ancora come cittadini atterriti dalla violenza dei tornado. Mettiamo dunque da parte le divisioni politiche, le polemiche autocelebrative, le liti di piccolo cabotaggio che non giovano in nessun caso al territorio, e mettiamoci insieme al lavoro. Nonostante gli sforzi della prim’ora e la volontà di ripartire più forti di prima, il maltempo ha messo in ginocchio il già fragile tessuto produttivo locale, andando a colpire alcune delle imprese più rappresentative ed economicamente forti che danno lavoro a centinaia e centinaia di persone, ma che da sole non possono farcela a risanare le ferite di quei giorni, se non al prezzo di aprirne altre sul fronte occupazionale. No, non è il solito ricatto per avere i soldi dallo Stato, è, purtroppo, la realtà.
Mi appello, quindi, come assessore alla Protezione Civile della giunta comunale Pugliese, a tutte le forze politiche, sociali e sindacali della città affinché si faccia fronte comune per il riconoscimento dell’eccezionalità degli eventi di quei giorni e, di conseguenza, dei danni che ammontano, secondo una prima stima, a circa dodici milioni di euro. Non è il momento di scaricare responsabilità su nessuno, tanto meno sul Comune di Crotone, e se qualcuno non dovesse proprio farcela ad uscire dalla trincea nella quale sta notte e giorno asserragliato aspettando – conclude l’assessore ai Lavori Pubblici crotonese – il momento giusto per sparare sul Comune, ci conceda almeno una piccola tregua per farci lavorare, in nome e per conto della classe imprenditoriale crotonese, in santa pace”.