“È quando si finisce di sognare che la vita si spegne; È quando si finisce di credere in se stessi che anche la tua anima si spegne; È quando non credi più nelle forze del tuo fisico che anche il corpo muore. E con te muore la tua anima…”. È quanto scrive sul suo profilo Salvatore Colosimo dopo aver compito un’altra grande impresa: dalla Calabria al Veneto, da Cosenza a Noale (VE), in bicicletta per riabbracciare sua figlia Marilina. La pandemia, il lockdown e la folle idea di un lungo viaggio in bici, in solitaria, per rivedere sua figlia dopo un anno. L’ennesima sfida di un ciclo-amatore che ha percorso i 1092 km in quattro tappe: 1^ Tappa Cosenza-Bitonto (268 km); 2^ Tappa Bitonto-Ortona (289 km); 3^ Tappa Ortona-Cattolica (276 km) e 4^ Tappa Cattolica-Venezia Noale (262 km). “Per fine giugno sarei dovuto salire in Veneto per raggiungere mia figlia che non vedevo da quasi un anno”, racconta Salvatore. “Lei, Marilina, calabrese emigrante, lavora da insegnante in provincia di Venezia, ed anche per via della seconda e terza ondata di Covid, non abbiamo avuto la possibilità di poterci vedere. Da questa motivazione ha preso spunto la mia idea, o scommessa, o sogno nel cassetto, di poterla raggiungere in sella della mia bici”. Salvatore che negli anni scorsi è stato tra gli ideatori del “Giro della Luce illumina le strade di Denis Bergamini” nel 2015, che ha “domato” oltre 50 grandi montagne del Giro d’Italia e del Tour de France e che nello scorso mese di maggio è sbarcato in Sicilia per percorrere le strade della memoria in onore di Giovanni Falcone. Un altro sogno realizzato, un’altra sfida vinta in attesa già della prossima, certi che il ciclista cosentino sta già lavorando ad un altro progetto su due ruote.