Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso proposto dal Ministero dei beni culturali contro la decisione del TAR Calabria, che il 26 settembre scorso aveva sospeso l’efficacia dei provvedimenti della Soprintendenza per i beni archeologici e paesaggistici della Calabria che inibivano l’utilizzo dello stadio Ezio Scida di Crotone. La Soprintendenza non aveva rinnovato l’autorizzazione all’uso di strutture amovibili per ampliare alcuni settori dello stadio (tribuna coperta e curva sud), sostenendo che danneggiassero i reperti archeologici sepolti sotto l’impianto sportivo. Per il TAR non c’erano elementi per sostenere tale tesi e soprattutto non erano previste campagne archeologiche. Tesi sostenute anche grazie ai risultati di indagini con georadar svolte dalla società Fc Crotone e dal Conune di Crotone. Una decisione che confermò l’agibiltà dello stadio pitagorico e la capacità di 16108 posti. Immediata, nello scorso autunno, la presentazione di un ricorso alla sospensiva del Tar. Ricorso rigettato nell’udienza di oggi, dopo che i giudici del Consiglio di Stato hanno esaminato le memorie presentate dai legali del ministero per i Beni e le attività culturali, del Comune di Crotone Vincenzo Di Baldassarre e dell’FC Crotone Elio Manica e Sandro Cretella. L’udienza di merito del Tar Calabria resta, invece, fissata per il 19 giugno 2019.