Il Crotone ‘abbatte’ il Pescara, probabilmente anche l’ultimo diaframma che lo separa dalla serie A e si accinge a percorrere l’ultimo tratto finale prima della storica promozione. I rossoblù, dopo i mezzi fiaschi delle inseguitrici al sabato eccezion fatta per il Cagliari, sconfigge sonoramente la formazione di Oddo, si riprende il primo posto in classifica e allunga sulla terza che dista ben 14 punti. È stata una partita bella, appassionante e vibrante, ricca di gol e di occasioni da rete non trasformate per puro caso. La direzione arbitrale di Maresca ha convinto poco, sopratutto per la gestione dei cartellini, alcuni sventolati con eccessiva facilità. Il Crotone segna tre volte nel primo tempo approfittando di una difesa tutt’altro che attenta. Troppa superficialità nel pacchetto arretrato e, al netto delle assenze, anche chi doveva dare sicurezza ha fallito come Fiorillo in occasione del terzo gol segnato da Giuseppe Zampano. Il Pescara non ha retto l’urto del centrocampo e dell’attacco rossoblù ma per conto suo si è fatto vedere e sentire dalle parti di Cordaz segnando due reti un attacco sempre pericoloso. Un po’ di fortuna sul primo (deviazione di Lapadula su tiro di Caprari) e bravo a procurarsi e a trasformare un rigore con Memushaj. La bilancia però pende tutta dalla parte dei padroni di casa che sorretti da un pubblico eccezionale (erano quasi 9mila allo Scida domenica) allontana sempre di più la formazione di Oddo dalle zone privilegiate dei playoff. D’altronde la crisi del Pescara era già risaputa e questa quarta sconfitta di fila ne ha certificato il malessere. Chi invece scoppia di gioia e di salute è la compagine crotonese che a dieci turni dalla chiusura del torneo deve solo aspettare quale sarà la gara che le darà l’aritmetico salto nella massima categoria. Intanto Juric, influenzato ed espulso, contro l’Avellino non avrà Budimi e Garcia Tena. Recupera però i tre squalificati che domenica erano i tribuna. L’Avellino è avvertito: il Crotone è tornato primo e vuole rimanerci fino alla fine.