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Crotone
Settembre,8,2024

Crotone, ancora una vittoria senza gioia. Col Messina la risolve Petriccione

La prima parte del campionato targata Lerda si chiude così come è iniziata. Vittoria a Messina all’esordio, e vittoria col Messina in chiusura d’anno. Quest’ultima poi con poche emozioni, gioie col contagocce e anche questa vittoria conseguita contro i peloritani, che qualche ora prima hanno dovuto incassare anche le dimissioni del proprio tecnico del direttore sportivo, si è concretizzata sulla stessa falsariga delle altre. D’altronde il concetto lo ha esternato anche lo stesso Lerda: questa partita è stata lo specchio fedele del nostro girone di andata, che tradotto vuol dire fatichiamo per vincere. E allora, al netto dei risultati, delle vittorie e della posizione in classifica con tanto di record…come è stata questa prima metà della stagione sotto il profilo strettamente estetico? Sicuramente non bella perchè il Crotone, lo abbiamo detto in altre occasioni e lo ripetiamo ancora, non ha un gioco tale da far appassionare i propri tifosi, da fare innamorare una città che da tre anni ingoia solo delusioni. Non ce ne voglia Lerda, nè la società e nessun altro se sottolineiamo ancora questa tesi. Anche perchè è bene ascoltare anche chi lascia gli spalti dello Scida dopo il novantesimo e le vittorie senza gioia ormai stanno diventando un film già visto. E per fortuna che sono vittorie e non pareggi come contro la Gelbison. Prendiamo la gara col Messina per esempio. Seconda contro ultima che becca gol e umiliazioni su quasi tutti i campi, compreso il suo. Arriva a Crotone e si porta a casa i complimenti per la bella prestazione. O forse, sarebbe bene dire per la scarna perfomance dei rossoblù. Che poi in campo hanno il Petriccione di turno, il Gomez contro il Giugliano o il Chiricò di tante altre gare complicate che riescono a risolverle. Ma, la domanda sorge spontanea, certe cose si vedono solo dalla seconda fila della tribuna stampa o anche dagli altri settori? Crediamo che si vedano anche dal settimo piano del San Giovanni di Dio. Col Messina, il gioco è continuato a latitare senza che arrivasse dalla panchina un aggiustamento. Si finisce come si parte: stessa difesa, stesso centrocampo e stesso attacco. E con i problemi che sono sempre lì, in mediana (e sono talmente palesi che li vedrebbe anche un cieco) dove non si costruisce, c’è sempre inferiorità numerica e si demanda agli attaccanti l’onere di creare le azioni da gol più importanti. Qualcuno sicuramente obietterà: ma come? Siamo secondi in classifica, a sei punti dal Catanzaro e piovono critiche? E certo perchè se non si cambia il trend quei sei punti di ritardo dal Catanzaro diventeranno di più perchè la capolista ha un gioco. Con la sconfitta ad Avellino anche il Pescara ha abdicato e la speranza di tutti è che nel nuovo anno si possano vedere novità specie dal punto di vista tattico. Si torna in campo il 7 gennaio e nessuno si aspetta aggiustamenti di mercato. Ma almeno che questi giorni di riposo e poi di ripresa possano portare consiglio allo staff tecnico e far migliorare le gesta del Crotone che vince sicuramente ma non convince, non trasmette gioia. Quella che vorremmo vedere nella seconda parte della stagione. Buon Natale.

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