Umbria, Calabria e Valle d’Aosta registrano il più alto numero di ricoveri nei reparti ordinari, per i quali in una settimana sono salite da 14 a 16 le regioni che hanno superato la soglia del 15%. Nessuna ha raggiunto la soglia del 10% dei ricoveri nelle terapie intensive; la Calabria si avvicina (9,5%), seguita da Liguria (6,2%) e Sicilia (6,0%). In una settimana sono passate da zero a 3 il le regioni classificate a rischio basso. Quattro le Regioni/PPAA che riportano molteplici allerte di resilienza. E’ quanto emerge dalla tabella degli indicatori decisionali (dati del 21 luglio) e dal monitoraggio settimanale dell’Iss. Il monitoraggio indica inoltre che 12 regioni riportano almeno un’allerta di resilienza e 4 molteplici allerta. Sono invece 14 le regioni classificate a rischio moderato, 5 delle quali ad alta probabilità di progressione, mentre 3 sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, la tabella allegata al monitoraggio indica che le 16 regioni che hanno superato la soglia del 15% sono Umbria (42,2%), Calabria (32,9%), Valle d’Aosta (31,3%), Basilicata (30,1%), Sicilia e Liguria (entrambe 26,8%), Friuli Venezia Giulia (22.6%), Abruzzo e provincia autonoma di Bolzano (entrambe19,8%), Emilia Romagna (19,3%), Campania (18,5%), Marche (17,8%), Puglia (17,6%), provincia autonoma di Trento (17,0%), Lazio (16,8%), Toscana (15,2%). Per quanto riguarda i ricoveri nelle terapie intensive, i valori più alti, ma al di sotto della soglia del 10% si rilevano in Calabria (9,5%), Liguria (6,2%), Sicilia (6,0%), Valle d’Aosta (5,9%) e Lazio (5,8%). Per quanto riguarda i ricoveri nelle terapie intensive, i valori più alti, ma al di sotto della soglia del 10% si rilevano in Calabria (9,5%), Liguria (6,2%), Sicilia (6,0%), Valle d’Aosta (5,9%) e Lazio (5,8%).