Il fuoco dentro di William Viali è rimasto nel corpo del neo allenatore del Cosenza. Che non ha saputo, in questa sua prima sulla panchina del Cosenza, trasmetterlo alla squadra che da Pisa torna a casa con un secco 3-1. Quinta sconfitta di fila per i cosentini che scivolano sempre più giù in classifica, adesso al 17. posto e in piena bagarre playout con la zona retrocessione che dista solo due punti. D’altronde chiedere a Viali un miracolo con sole 48 ore di tempo per conoscere e lavorare con la squadra è chiedere un po’ troppo. Il tecnico lombardo dovrà rimandare perciò a data da destinarsi eventuali riflessioni sulla qualità della squadra, sulle caratteristiche dei calciatori e che lavoro necessità per uscire da un vortice negativo. Il Pisa, in serie positiva da sei giornate, non ha impiegato molto a indirizzare la partita dalla sua parte. Dodici minuti e Morutan già festeggiava con i suoi grazie ad un sinistro stretto, indirizzato sul primo palo dove Marson si è fatto trovare impreparato e Brescianini troppo tenero nella marcatura del trequartista romeno. Come spesso è successo nelle ultime gare la reazione del Cosenza non c’è stata e per la squadra di Luca D’Angelo è stato semplice gestire. I grattacapi, se così li vogliano chiamare, per il portiere pisano Livieri sono arrivati da traversoni dalla trequarti terminati tutti fuori dallo specchio con il portiere toscano in pieno controllo mentre di tiri nello specchio della porta nemmeno l’ombra. In pieno recupero Masucci mette a posto la partita con la difesa calabrese ferma su una rimessa con le mani, Morutan che diventa assistman per il capitano toscano che la butta dentro dopo un rimpallo. Si direbbe tutto normale in casa Cosenza, con gli errori che si erano visti nella gestione Dionigi, riproposti tali e quali in questa prima targata Viali. Squadra che sembra essere senza carattere, cattiveria, voglia di lottare e quasi convinta a recitare il ruolo di vittima predestinata. A poco valgono i cambi perché quando il Cosenza sbaglia a centrocampo un elementare passaggio in orizzontale e dà via libera a Morutan, per il romeno non sembra nemmeno vero poter calciare come quando si gioca in una partita a calcetto con i colleghi d’ufficio e trovare il gol sul palo lungo. Non sapremo mai, poi, se il gol di D’Urso a 8 minuti dalla fine è frutto di un’accelerata poderosa del Cosenza o di un rilassamento del Pisa. L’unica cosa certa da registrare è che la crisi in casa Cosenza sembra lontanissima da una risoluzione in tempi brevi. La società ha con colpevole ritardo, cambiato guida tecnica dopo un casting durato 10 giorni. È anche vero però che la presentazione di Viali prima della partenza per Pisa, è stato uno spettacolo alquanto squallido col solo tecnico davanti ad un microfono e rispondere ai giornalisti. E la società? Dove era Gemmi ma soprattutto dove è il presidente Guarascio?