AGGIORNAMENTO:
I finanzieri di Catanzaro, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito due misure cautelari nei confronti di una dirigente della Regione Calabria e di un’imprenditrice del Vibonese operante nel settore turistico, entrambe indagate per corruzione e falsita’ ideologica. Sono Maria Gabriella Rizzo, dirigente del dipartimento Turismo, e Laura Miceli, imprenditrice attiva a Ricadi, nel Vibonese. Rizzo, all’epoca dei fatti contestati, era anche responsabile della trasparenza e la prevenzione della corruzione. Per entrambe sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal giudice Paolo Mariotti, su richiesta dei sostituti procuratori Graziella Viscomi e Giulia Tramonti, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla. La dirigente regionale avrebbe comunicato all’imprenditrice informazioni riservate riferite a bandi non pubblicati. Anche in incontri informali appositamente organizzati, prospettava all’imprenditrice l’evoluzione delle istruttorie di pubblicazione ed i contenuti di bandi regionali finanziati da fondi comunitari destinati al supporto del settore turistico-alberghiero. Gli inquirenti sostengono che la Rizzo si sarebbe adoperata per garantire alla Miceli la liquidazione di 130.000 euro di fondi. A fronte di tali “servigi” la dirigente e i suoi familiari avrebbero beneficiato, a spese della Miceli, di un soggiorno di 5 giorni in Toscana e di un soggiorno nel villaggio di Ricadi gestito dalla donna, oltre che di diversi pranzi e di varie donazioni di vino. Nell’inchiesta si ipotizza il concorso di un consulente esterno deputato al controllo dei finanziamenti erogati dalla regione al settore turistico e la cui posizione dovra’ essere valutata dal Gip.