Nel cimitero di Cittanova c’era una gestione parallela a quella comunale con l’ex custode e tre imprenditori che gestivano a loro piacimento le tumulazioni.
L’operazione dei carabinieri, denominata “Aeternum”, ha portato all’arresto di 16 persone (4 in carcere e 12 ai domiciliari) e l’iscrizione nel registro degli indagati di altre 70.
Gli indagati avrebbero fatto anche estumulazioni non autorizzate spostando e in alcuni casi distruggendo le salme dei defunti per far posto a nuove sepolture.
L’operazione ha preso il via dalla denuncia di un cittadino che recatosi al cimitero, non aveva trovato la tomba di un suo parente.
Le indagini hanno appurato che il custode gestiva la gestione dei loculi. In pratica era noto a tutti che bisognava rivolgersi a lui e non agli uffici comunali.
Nell’operazione sono state sequestrate due agenzie funebri ed i tre titolari arrestati.
I quattro sono ritenuti dagli inquirenti al vertice di un’associazione a delinquere. In totale sono 16 le persone finite in manette, tutte tra le province di Reggio Calabria, Milano e Vicenza in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti.
Sequestrati anche beni mobili e immobili per un valore stimato di 4 milioni e mezzo di euro. Tra gli indagati anche un sacerdote che, nonostante fosse a riposo, continuava ad essere il referente di alcune cappelle gentilizie che la Curia aveva ceduto da 15 anni al Comune di Cittanova.
Tra gli indagati figurano anche alcuni medici legali dell’Asp di Reggio Calabria.