Apparecchiature per trattamenti estetici avanzati, fidelizzazione dei clienti, appuntamenti gestiti con cura e una presenza costante sui social per attirare nuovi utenti.
Un’immagine professionale dietro la quale, però, si nascondevano attività abusive gestite senza alcuna autorizzazione sanitaria o titolo professionale.
A scoprirlo sono stati i carabinieri della Stazione di Gioia Tauro, con il supporto della Polizia locale.
I controlli hanno portato all’individuazione di due centri estetici clandestini, promossi sui social network con post e video accattivanti, che offrivano trattamenti di estetica avanzata e medicina estetica in assenza, secondo l’accusa, di abilitazioni o autorizzazioni.
Nel primo caso, un’abitazione era stata trasformata in un vero e proprio salone di bellezza: fidelity card, agenda appuntamenti e persino una cliente in trattamento al momento del controllo. All’interno erano in funzione macchinari che, secondo le norme, possono essere utilizzati solo sotto la supervisione di personale medico. La titolare, priva di titoli o autorizzazioni, è stata denunciata per esercizio abusivo della professione.
Nel secondo episodio, a finire sotto la lente dei carabinieri è stata una donna di nazionalità ucraina, anch’essa senza partita Iva né alcuna licenza, che gestiva un’attività estetica all’interno della propria abitazione. Anche in questo caso, al momento del controllo era presente una cliente sottoposta a trattamento, mentre nel locale sono stati rinvenuti un lettino, un apparecchio per dermopigmentazione e altri strumenti professionali. Nei suoi confronti è stata elevata la sanzione amministrativa prevista dalla normativa.
Chiusi due centri estetici abusivi nel reggino

