Riduzione del personale attraverso il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato, poi cassa integrazione per ogni dipendente che, a turno, dovrà fermarsi per un giorno alla settimana. La Tonno Callipo è in difficoltà e al momento non ha altre soluzioni che utilizzare gli ammortizzatori sociali o nel peggiore dei casi il licenziamento. Le perdite sono enormi, il rischio reale è che imploda. In estate non sono stati rinnovati i 36 contratti in scadenza, mentre altri 231 dipendenti a tempo indeterminato resteranno a casa un giorno a settimana. L’aumento dei prezzi, dovuto all’impennata del costo del gas, che si è riverberato sui materiali utilizzati per il confezionamento del tonno, è la causa della frenata. L’aumento dei costi è del 30-40% per i materiali utilizzati per il confezionamento, ma ciò che è aumentato esponenzialmente sono luce e gas. Nel luglio 2021 la bolletta elettrica si era fermata a 21.700 euro; lo scorso luglio 167.000 euro. Per il gas 51 mila euro nel 2021, diventati quest’anno 181.000. Alla fine di settembre arriverà a pagare 400.000 euro. Una situazione insostenibile. Callipo denuncia il disinteresse delle istituzioni. Nel vibonese a rischio finiscono circa 400 posti di lavoro. Il management ha spiegato alla Rsu e ai dipendenti la situazione. La soluzione sarebbe stata apprezzata.