“Un Ministro della Repubblica che si rivolge a un Sindaco incensurato definendolo plurindagato forse si riferisce a Virginia Raggi e Chiara Appendino, che oltre a essere indagate stanno distruggendo Roma e Torino”. Lo afferma Jole Santelli rispondendo alle dichiarazioni di Barbara Lezzi sul Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. “Se pensiamo – prosegue – che in quel dicastero ci sono stati Giacomo Mancini e Riccardo Misasi e oggi c’è la Lezzi ci viene da piangere. Un Ministro che palesa una profonda ignoranza sui fatti denunciati dal sindaco Occhiuto, che riguardano 90 milioni di euro di finanziamento per il centro storico di Cosenza, e alle perplessità espresse anche dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. Invece che fare una propaganda boomerang e becera la Lezzi avrebbe dovuto fare il Ministro, snellendo le procedure e sbloccando finanziamenti strategici di cui ignora l’esistenza. L’Italia è in mano a questi barbari e auspichiamo tutti che la Lega ponga fine a questo governo scellerato”. “Ad oggi – aggiunge proprio Occhiuto – abbiamo assistito all’ennesima passerella che oltre ai soliti annunci tipici della vecchia politica non contiene alcun elemento concreto in merito all’attivazione dei fondi. A distanza di due anni dall’avvio dell’iter progettuale, abbiamo registrato ad oggi solo conferenze stampa e inutili riunioni. L’unico elemento concreto che non si può negare sono le pagine del nostro progetto che abbiamo presentato su tutti i tavoli”. “Non capisco quindi – sostiene ancora il sindaco di Cosenza – di cosa dovrei scusarmi con i cittadini rispetto al mancato impiego di risorse che non sono state nemmeno erogate perché bloccate al Cipe a causa dell’inerzia di questo governo. Una città, Cosenza, che non è del sindaco e neanche degli oppositori del sindaco”. “Io ho fatto delle proposte – sottolinea ancora Occhiuto – ma ho sempre dichiarato che vanno bene anche le proposte degli altri, purché ci siano. Novanta milioni sembrano tanti, ma sono ancora pochi per il Centro storico e possono essere utilizzati in tanti modi. L’importante è non perderli”.