“Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile: che fine ha fatto?”. Lo domanda, in una nota dell’ufficio stampa del consiglio regionale della Calabria, il consigliere regionale e presidente del gruppo Misto, Fausto Orsomarso. “L’ultimo approvato – ricorda – risale al triennio 2011/2013. E mentre Oliverio racconta di progressi in realtà inesistenti, di una destagionalizzazione che non c’è (vi invito a guardare le finestre sigillate di alberghi e appartamenti già dalla fine di ottobre), di intercettazione di mercati internazionali, la verità è che viaggiamo a passo di lumaca in un settore che si muove alla velocità della luce”. “Prova ne sia – afferma ancora il consigliere regionale – il fatto che tra i risultati portati dalla Regione ci sono cartellonistica e restyling del sito web del turismo quasi fosse una delle operazioni più avanguardiste della storia. D’altronde, non c’è molto altro da aggiungere visto che arriva direttamente dagli operatori del settore la stima di un crollo delle presenze durante l’estate 2018”. “Per non parlare – aggiunge Orsomarso – dell’incapacità totale di attrarre turisti stranieri, una circostanza messa in evidenza da chiunque abbia rilevato i dati del turismo calabrese e non solo dagli operatori del settore. Sarebbe fondamentale, dopo aver raccolto tutti i dati possibili sulle caratteristiche del nostro turismo, incluso il turismo residenziale (cioè quello del visitatore che alloggia in appartamento e libera risorse sull’intero territorio perché ha bisogno di tutto, dalla spesa quotidiana per fare colazione, pranzo e cena, allo svago, che invece sono inclusi nei pacchetti alberghieri), studiarli e programmare scientemente un’offerta a misura di turista, evitando di affidare al caso un settore così importante”. “E invece, dati alla mano – sostiene ancora l’esponente politico – Oliverio si è chiesto cosa dobbiamo fare per assicurarci che chi c’è stato ritorni in Calabria? O come possiamo attirare chi non è venuto? Come possiamo utilizzare i fondi europei per creare bandi mirati a potenziare il settore turistico se l’offerta non viene studiata e programmata con cognizione di causa? Ecco perché non si sente la necessità di un Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile. La Regione naviga a vista e si muove random in un settore strategico per il decollo della Calabria”.