La sorpresa nell’uovo di Pasqua che i tifosi del Crotone trovano è di quelle che non piace a nessuno. Contro il Cerignola arriva il primo kappaò casalingo. Uno scivolone che nessuno aveva messo in conto e che per fortuna non sposta niente se non l’umore nell’ambiente del Crotone che adesso è con il pollice in giù. Zauli non cambia una virgola dall’11 che ha vinto col Taranto ma questa volta qualcosa non gira come dovrebbe e anche se Chiricò colpisce il palo su punizione al 24′ (col Taranto il suo palo su punizione è stato trasformato in gol da Crialese) questa volta il legno è alleato dei ragazzi di Michele Pazienza che tirano un grosso sospiro di sollievo. Il primo tempo è da fini palleggiatori in orizzontale ma di verticalizzazioni se ne vedono poche. E anche sugli esterni non si vede molto. Quelli bassi non sfondano quasi mai, quelli alti non entrano mai in area dove a presidio c’è solo Gomez che però gioca la maggior parte dei suoi 45 minuti con le spalle girate alla porta, come Ligi, Allegrini e Blondet, ovvero i tre difensori centrali ospiti. Aria di festa palpabile tra i rossoblù che a dirla con le stesse parole di Zauli giochicchiano al posto di giocare e per poco non rischiano già nel primo tempo quando Branduani riesce a chiudere su una verticalizzazione di Malcore. Nel secondo tempo ecco subito in campo Cernigoi al centro dell’area di rigore e in tanti (tutti) si sarebbero aspettati cross in abbondanza in area. E invece niente se non dai calci d’angolo (a difesa ospite schierata) e poco o zero dalle fasce. Così non si segna mai anche perchè le linee del Cerignola sono strettissime e non c’è spazio per giocare. Appannato D’Errico, non bene anche Petriccione. Il Modric del Marchesato e non più del Salento (con affetto, Jacopo!) sembra lontano dai suoi giorni migliori e per poco nel primo tempo non la combina grossa per un entrata brutta su un avversario che gli costa il giallo e la squalifica nella prossima gara. Ma due parole occorre spenderle per chi è entrato dalla panchina. Male, veramente male tutti. Male Cernigoi che naufraga nell’area di rigore avversaria; male Calapai che non la mette mai, male Carraro entrato con troppa supponenza, male D’Ursi che non incide e soprattutto Kargbo che non si capisce il perchè di questa involuzione. Dalla gara di Catanzaro per il nazionale della Sierra Leone è iniziato un indietreggiamento che preoccupa e non poco. Benissimo invece chi è entrato dalla panchina per il Cerignola e infatti è D’Ausilio che la risolve con un sinistro dal limite dell’area. Al triplice fischio accenno di contestazione in curva subito sedata dai ‘senatori’ della Manzulli che però non hanno risparmiato una paternale lavata di testa alla squadra. Si può perdere con il Cerignola ma non si devono perdere i playoff.