Grinta Reggina, resurrezione Cosenza. C’è molta Calabria nella tredicesima giornata di Serie B. Vincono gli amaranto a Venezia in rimonta, tornano a gioire i lupi contro il Palermo nell’altalena del gol del Marulla. E dunque se il Frosinone, dopo il successo ad Ascoli, fa le prove generali per la fuga, la Reggina non molla. Sette punti nelle ultime tre giornate che sono arrivati dopo le due sconfitte di fila. La truppa Inzaghi ha ripreso a marciare anche se a Venezia tutto il bello della Reggina lo si è visto nel secondo tempo. Nel primo invece molto meglio il Venezia grazie anche ad un approccio sbagliato dei calabresi. Che hanno in pratica regalato i primi 45 minuti annesso il gol dell’1-0 a Pohjanpalo dopo appena 10 minuti. Sbaglia Gagliolo in uscita e palla che termina sui piedi di Pohjanpolo che trova impreparato Ravaglia che in pratica devia il forte tiro nella propria porta. I padroni di casa (un solo pareggio nelle ultime sei e con il nuovo tecnico Vanoli in panchina) provano ad approfittare del black out iniziale dei calabresi e sfiorano il 2-0 con un destro di Crnigoj che spolvera la parte superiore della traversa. Al 22’ il raddoppio è cosa fatta per l’autorete di Giraudo ma il Var salva la Reggina e la rete viene annullata per un fuorigioco millimetrico di Andersen. Prima del riposo Pohjanpolo fa venire i brividi alla difesa amaranto ma il risultato rimane 1-0. Quello che avrà detto Inzaghi negli spogliatoi non lo sapremo mai ma gli esiti invece si sono visti chiaramente in campo. Intanto fuori Fabbian e Giraudo, dentro Menez e Di Chiara. Dieci minuti, giusto per prendere le misure e Canotto la pareggia. Il tiro di Majer colpisce il palo e sulla ribattuta l’ex Frosinone batte tutti nello scatto e la mette dentro. La Reggina cresce, il Venezia arranca e si abbassa e al 31’ ecco il gol vittoria di Hernani che risolve una mischia. Brividi a Cosenza per una vittoria che è arrivata dopo 5 ko di fila ma il finale di gara è thriller. E allora cominciamo da qui. Al 44’ del secondo tempo un cross dal fondo è intercettato da un braccio da Rigione. L’arbitro, dopo revisione Var, assegna il rigore al Palermo. Il potenziale pallone del 3-3 è sul dischetto a disposizione di Brunori che, dopo la doppietta sogna il tris ed evitare la sconfitta dei suoi. Ma Marson questa volta si supera, si allunga sulla sua destra e respinge il penalty. Ma ricominciamo dall’inizio. Viali all’esordio in casa, recupera Florenzi e lo schiera subito titolare. È un Cosenza diverso dalle ultime uscite. La squadra è tonica, armonica con il solo Larrivey in attacco e con tre mezze ali davanti a Calò e Voca. Ma il Palermo, reduce da due successi di fila, spera di portarsi a casa qualcosa di buono dal Marulla e al 41’ la sblocca con Brunori che chiude alla perfezione un triangolo con Di Mariano. Ma il Cosenza ha un Florenzi in più che in pieno recupero si esibisce in una mezza rovesciata da urlo per l’1-1 prima del riposo. La ripresa inizia bene per i lupi che operano il soprasso con Rigione che sfrutta un pallone vagante in area, buono per battere Pigliacelli. Ma il Palermo si aggrappa ancora al proprio capitano Matteo Brunori che la pareggia tre minuti dopo, al 14’. È un’altalena di emozioni fortissima quella del San Vito Marulla perché passano solo 4 minuti e Larrivey schiaccia in rete un pallone crossato dal fondo per il nuovo sorpasso cosentino. Le squadre non si risparmiano e non lesinano le forze fino ad arrivare al 90’. Brividi e felicità per il Cosenza, rabbia e delusione per il Palermo. (Foto del Cosenza gentilmente concesse da Andrea Rosito)