Maurizio Abate, il 50enne arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere ucciso nel 2005, nel Cosentino, Lisa Gabriele, di 22 anni, con la quale aveva una relazione extraconiugale, é accusato anche di avere tentato di fare credere che la giovane si fosse suicidata.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, Abate avrebbe scritto un biglietto, lasciato accanto al corpo senza vita di Lisa Gabriele trovato in un bosco di Montalto Uffugo e risultato poi apocrifo, sulla base di una perizia calligrafica, in cui la giovane esprimeva il proposito di suicidarsi, dicendo addio a familiari ed amici. Vicino il cadavere, inoltre, furono trovate alcune confezioni di psicofarmaci e bottiglie di whisky.
L’autopsia effettuata sul corpo della ragazza dopo la presentazione dell’esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza accertò che, in realtà, Lisa Gabriele non aveva bevuto alcool e non aveva assunto psicofarmaci. L’esame smentì, inoltre, che la giovane si fosse suicidata, ma che, in realtà, era stata soffocata con l’ausilio, presumibilmente, di un cuscino. L’omicidio sarebbe stato commesso nell’appartamento in cui la giovane s’incontrava con l’ex poliziotto. Il cadavere della ragazza fu poi rimosso dal luogo in cui fu commesso l’assassinio e portato, per sviare le indagini, nel bosco in cui fu poi ritrovato, con accanto le bottiglie di whisky e le confezioni di psicofarmaci lasciate volutamente dall’assassino sul posto per fare credere che la giovane si fosse suicidata.