Per la prima volta dal 2016, la Calabria è la regione italiana più colpita dagli atti intimidatori contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della pubblica amministrazione, registrati da Avviso Pubblico nel suo report annuale sugli “Amministratori sotto tiro”. Sono 51 i casi censiti sul territorio calabrese, unica delle quattro regioni in cui sono nate le cosiddette mafie storiche che fa registrare un aumento dei casi. Seguono la Campania (con 39 casi), la Sicilia (35) e la Puglia (32 casi). Le 4 regioni raccolgono il 50% degli atti di intimidazione censiti l’anno passato su tutto il territorio nazionale. La Toscana (con 20 casi) è la regione più colpita dell’area centro-nord, stesso numero fatto registrare in Sardegna: per entrambe si registra un aumento superiore al 20% dei casi censiti rispetto al 2022. Chiudono le prime 10 posizioni Lombardia e Veneto (19 casi), Piemonte ed Emilia-Romagna (17). Dopo numerosi anni, Napoli lascia il primato di provincia più colpita sul territorio nazionale a Cosenza, dove sono stati registrati 30 atti di intimidazione in 15 differenti aree comunali. Nella graduatoria provinciale seguono Palermo, Torino, Foggia e Reggio Calabria.