«L’ipocrisia e la cattiva coscienza di Vito Riggio sono sconcertanti: dice di essere preoccupato per la tenuta degli scali del Sud e di quelli della Calabria a causa dell’ondata di turisti attesa per luglio e agosto, ma dimentica di dire che la disastrosa situazione degli aeroporti dipende anche dalle scelte dell’Ente che lui stesso dirige». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni. «Per questa estate – spiega la parlamentare – è previsto un forte aumento del traffico aereo in tutto il Centro-Sud, Calabria compresa. Dovrebbe essere una buona notizia – e in effetti lo è – per tutto il comparto turistico, dopo anni di stagnazione e di scarsa attrattività di tutto il Mezzogiorno; tuttavia, il presidente di Enac Riggio avanza molti dubbi sulla capacità di tenuta di aeroporti internazionali come quelli di Lamezia Terme e di Catania. E, mentre non manca di palesare tutte le sue perplessità, certo fondate, è come se Riggio volesse lavarsene completamente le mani, come se lui e l’Enac non avessero alcuna responsabilità rispetto a questo stato di cose».
«Forse lo smemorato Riggio – aggiunge Dieni – dovrebbe fare uno sforzo per mettere in fila le circostanze che hanno portato al ridimensionamento degli altri due scali calabresi di Reggio Calabria e Crotone, la cui sostanziale inattività ha giocoforza congestionato lo scalo di Lamezia. Il presidente Enac, inoltre, non dovrebbe neppure dimenticare di evidenziare le gravi colpe della Regione Calabria – che per mesi ha omesso di pagare i suoi debiti nei confronti di Alitalia, con ciò fornendo un formidabile alibi all’ex compagnia di bandiera che ha deciso di ridurre sensibilmente i voli da e per Reggio Calabria – e le manovre spericolate della stessa Alitalia, che ha abbandonato il “Tito Minniti” malgrado, soprattutto in questi mesi estivi, i voli siano sempre pieni e i biglietti prenotati con larghissimo anticipo». «Riggio, poi – conclude la deputata 5 Stelle –, invece di indulgere ad atteggiamenti pilateschi, dovrebbe anche avere il buonsenso di ammettere le colpe di Enac rispetto alla progressiva regressione degli aeroporti calabresi. È sufficiente ricordare che l’Ente nazionale di aviazione civile, con una gara oggetto delle cure del Consiglio di Stato per via di alcuni criteri piuttosto dubbi, ha assegnato, ormai diversi mesi fa, il controllo degli scali di Reggio e Crotone alla Sacal (la società che già gestiva l’aeroporto di Lamezia Terme), che ancora – malgrado sia estate inoltrata – non ha trovato il tempo di insediarsi nelle rispettive cabine di comando. Una cosa, però, con Riggio la condividiamo: siamo preoccupati anche noi».