Gentile Redazione,
chi vi scrive sono i lavoratori della Abramo Customer Care e ci rivolgiamo a voi per denunciare pubblicamente la situazione critica in cui ci troviamo ancora oggi. Gli ultimi sviluppi legati alla gestione della nostra cassa integrazione (CIGS) stanno causando gravi disagi economici e psicologici a migliaia di famiglie.
In particolare, ci riferiamo al mancato pagamento della CIGS per il mese di Agosto, e con grande preoccupazione segnaliamo che lo stesso potrebbe avvenire per il mese di Settembre. Il motivo di tale mancato pagamento è la assenza dell’autorizzazione ministeriale, che sarebbe dovuta arrivare come conseguenza della proroga della nostra amministrazione straordinaria ma così, di fatto, non è stato. Dunque, sorgono numerose domande a cui non è stata data risposta:
1. I commissari hanno presentato tempestivamente la richiesta di autorizzazione subito dopo la proroga dell’amministrazione straordinaria?
2. Perché, in mancanza di tale autorizzazione, hanno comunque inserito la CIGS, causando danni economici a migliaia di famiglie?
3. La dirigenza aziendale, perché ha avallato tale situazione senza un monitoraggio adeguato?
4. Perché siamo venuti a conoscenza della mancata approvazione dell’autorizzazione solo dopo le nostre continue richieste?
Siamo quindi seriamente preoccupati che, in assenza di interventi adeguati, si possa prevedere l’attivazione della CIGS anche per il mese di ottobre, ancora senza la necessaria autorizzazione ministeriale, con il rischio di peggiorare ulteriormente la nostra già difficile condizione.
Oltre alle difficoltà economiche, stiamo subendo uno stress psicologico ed un logorio mentale che si protrae ormai da quattro anni, e tutto ciò senza che per noi si possano intravedere soluzioni concrete.
Ci chiediamo infine: dove sono i sindacati? Perché questi ultimi non agiscono nei confronti di chi, da due anni, ha dimostrato un’incapacità nel gestire questa crisi? Ricordiamo che l’unica azione importante che stavano per effettuare era la vendita verso un gruppo privo di piano industriale, operazione che rischiava di compromettere ulteriormente la nostra situazione lavorativa.
L’unica luce in questo scenario così buio è rappresentata dall’intervento del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che dal dicembre scorso si è dimostrato sensibile alla nostra causa, cercando soluzioni concrete per la nostra situazione. A lui va il nostro sentito ringraziamento: senza il suo supporto, probabilmente ci saremmo già trovati in una condizione di disoccupazione.
Chiediamo ora con forza che si faccia chiarezza e che venga garantita la tutela dei nostri diritti.