Per un mese di servizio negli ospedali di San Sevèro e Cerignòla, un ginecologo in pensione, reclutato per fare fronte alla carenza di medici, ha presentato alla Asl di Foggia una fattura di 12.239 euro che sarà liquidata a breve. Tanto valgono le prestazioni di un camice bianco esterno all’organizzazione ospedaliera che vanta un contratto da 38 ore settimanali. La delibera dirigenziale del 1° febbraio 2023, che dispone il pagamento dell’importo, sta facendo il suo normale corso attraverso i canali burocratici e tra non molto i soldi giungeranno sul conto corrente del medico, cooptato dalla Asl per coprire le esigenze cliniche del mese di novembre 2022 con la formula del rapporto di collaborazione. Il fenomeno della penuria di medici è ben noto in Puglia e nel resto d’Italia e, a sentire gli addetti ai lavori immaginare che da questa emergenza si possa uscire in breve tempo è un’utopia. Ci vorranno almeno 6-7 anni per riuscire a colmare le voragini createsi nei reparti di tutti gli ospedali a causa dei pensionamenti e delle dimissioni che fioccano per via della difficile situazione in cui i camici bianchi si trovano ad operare proprio per le carenze degli organici. La determina che dispone l’onorario del ginecologo foggiano comprende il corrispettivo delle ore di servizio rese nel mese, anche in reperibilità. Prima di arrivare a ricorrere ai medici in quiescenza sono state chiuse le procedure concorsuali per dirigenti di primo livello: quattro idonei di cui nessuno ha accettato l’incarico. L’Asl foggiana le ha tentate tutte prima di ricorrere ai medici a gettone.