“A conclusione della Borsa Internazionale del Turismo, che ci ha visito raggiungere straordinari risultati sotto il profilo della promozione e dell’approvazione del nostro territorio, intendiamo fornirvi alcuni aggiornamenti sulla questione Castello Aragonese. Il maestoso maniero di Le Castella, anche quest’anno, è stato grande protagonista della più importante fiera turistica mondiale, purtroppo però, da ormai qualche anno sta vivendo una situazione incresciosa di difficile risoluzione”. E’ quanto scrive l’amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto sulla fortezza aragonese chiusa al pubblico dal 16 ottobre, e al centro della protesta del Comitato Armata Brancaleone, che ha esposto uno striscione qualche giorno fa. “Per questo, a scanso di equivoci e false informazioni, intendiamo mettervi a conoscenza del lavoro svolto fino questo momento: già pochi giorni dopo il nostro insediamento abbiamo chiesto, ed ottenuto, un incontro con la dottoressa Antonella Cuciniello, direttrice del Polo Museale della Calabria, nel quale abbiamo constato l’impossibilità di prendere, come comune, la gestione diretta del Castello; non per questo ci siamo arresi, pochi giorni dopo abbiamo incontrato, in maniera informale, il dottor Antonio Puntillo, originario proprio di Le Castella, che fa parte della soprintendenza archeologica e belle arti per le province di Catanzaro, Crotone e Cosenza. Questo ci ha permesso di avere un quadro generale più chiaro della contorta vicenda, perciò abbiamo fatto un altro passo avanti chiedendo un incontro con il ministro dei Beni Culturali Franceschini. Ci scusiamo se fino ad oggi non abbiamo aggiornato la situazione ma abbiamo pensato più a lavorare che a farci propaganda. Va altresì ricordato che l’annosa questione Castello – spiega l’amministrazione comunale – non è certo riconducibile alla nostra gestione e ne, tanto meno, a quella commissariale che, carte alla mano, non hanno potuto fare altro che chiudere il maniero per la mancanza dei requisiti minimi di gestione e sicurezza. Già nel 2014, infatti, era scaduto il vecchio bando di gestione con il bene che era tornato al Mibact che ha poi immediatamente provveduto ad assegnarlo al Polo Museale della Calabria. Un passaggio di consegna mai completato ufficialmente fino all’arrivo della commissione prefettizia che ha constatato l’anomalia. Per tanto, ci viene spontaneo chiederci: come mai la precedente amministrazione, guidata da Gianluca Bruno, è rimasta a guardare per oltre tre anni? Inoltre, ne approfittiamo per dirvi che a breve saranno presentati altri progetti che riguardano – si conclude la nota – promozione e la salvaguardia di altri beni storici del territorio, su tutti la Torre Vecchia e l’Orologio”.