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Novembre,25,2024

Cosenza: 4 misure cautelari per rapine e furti. Arrestati due fratelli

I carabinieri di Cosenza hanno eseguito 4 misure cautelari, di cui due arresti in carcere e due obblighi di dimora. I due arrestati sono due fratelli di 29 e 25 anni, Senibaldo Vincenzo e Francesco De Grandis, gia’ noti alle forze dell’ordine, mentre ad essere colpiti da obbligo di dimora sono la sorella dei due, di 27 anni, e anche un cosentino, di origini magrebine, di 24 anni. Le indagini, condotte dai militari sono partite da una violenta rapina avvenuta il 3 gennaio scorso ai danni di una gioielleria di Corso Mazzini. A compierla i due fratelli, incastrati dal dna del sangue lasciato su una delle vetrine e dalle impronte digitali rilevate a seguito di un accurato sopralluogo effettuato subito dopo i fatti. I due fratelli erano stati subito fermati nell’immediato e poi rilasciati per mancanza di prove. Fatta luce anche su altri furti, commessi ai danni di distributori automatici di sigarette, con l’utilizzo di esplosivo. Ma anche su un furto compiuto ai danni di un negozio di telefonia di Rende, commesso il 15 gennaio scorso, dove furono rubati numerosi smartphone e materiale informatico di vario genere, e sul furto di un’autovettura Audi A4 commesso a Cosenza il 20 gennaio scorso. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 11 presso la procura di Cosenza.
I fratelli De Grandis erano stati gia’ fermati subito dopo la rapina ad una gioielleria nel centro di Cosenza, in cui rimase ferita la proprietaria, ma poi erano stati rilasciati per mancanza di gravi indizi. Adesso, dopo le prove del Dna, sono stati arrestati. Con loro sono indagati una loro sorella e ad un uomo di origini magrebine, destinatari dell’obbligo di firma in quanto avrebbero partecipato ad alcuni dei numerosi colpi effettuati nell’area urbana cosentina. “Adesso abbiamo un quadro probatorio solido – ha detto il pm Antonio Tridico nel corso di una conferenza stampa – anche perche’ i Carabinieri sono riusciti a mettere una microspia nella loro auto e abbiamo sentito come parlassero liberamente dei loro colpi, dando vere lezioni di criminalita’”. I due, che non hanno neanche 30 anni, in un caso sarebbero anche ritornati, poco dopo un colpo, nello stesso negozio per prendere altro, accortisi che all’interno non c’erano telecamere. E piu’ volte hanno utilizzato delle piccole cariche di esplosivo per far saltare le serrature di distributori automatici.
 

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