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Novembre,27,2024

INFLUENZA, PNEUMOLOGI: "OGNI ANNO COSTA 10 MLD, COME UNA 'MANOVRINA'"

L’influenza stagionale non ha solo un costo metaforico per i milioni di italiani costretti ogni anno a passare qualche giorno sotto le coperte, ma anche costi reali, decisamente ingenti. Ogni anno la spesa sostenuta dagli italiani e dallo Stato per combattere i virus ammonta a circa 10,7 miliardi di euro, quasi quanto una manovra economica. E’ quanto emerge dal primo studio italiano sui costi dell’influenza (e delle infezioni ricorrenti simil-influenzali), che sarà presentato al XIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia (SIP), a Venezia dal 13 al 15 ottobre. Le famiglie, emerge dallo studio, spenderanno 8,6 miliardi di euro e lo Stato 2,1 miliardi, per un totale di 10,7 miliardi. In particolare le famiglie spenderanno in media 250 euro ciascuna, mentre ogni malato costerà al Servizio sanitario nazionale 62 euro. Costi dovuti prevalentemente all’assenteismo lavorativo e/o scolastico, oltre che dalla spesa per farmaci sintomatici di fascia C: per antitosse, mucolitici, antinfiammatori e aerosol si spendono circa 27 euro l’anno, mentre per il vaccino antinfluenzale, che potrebbe evitare molti dei casi di infezione respiratoria da virus influenzali, appena 2,40 euro. “La spesa relativa alle giornate lavorative perse per influenza e sindromi simil-influenzali non e’ percepita dai cittadini, ma ha un impatto molto rilevante per la società – sottolinea Stefano Nardini, presidente della Società italiana di pneumologia – I costi diretti e indiretti di queste patologie sono molto elevati per le famiglie italiane e questi dati sono molto importanti perché costringono a confrontarci con la necessita’ della prevenzione. Influenza e sindromi parainfluenzali consumano le risorse del Ssn per i costi diretti dovuti all’assistenza dei soggetti ad alto rischio, ma drenano un enorme quantità di denaro fra i più giovani per i costi indiretti dovuti alla perdita di produttività. Complessivamente, si tratta di un esborso enorme per il Paese: è perciò senz’altro opportuno rivalutare le strategie di prevenzione per le diverse fasce d’eta’”. La ricerca, condotta da Roberto Dal Negro, responsabile del Centro nazionale studi di farmacoeconomia e farmacoepidemiologia respiratoria (Cesfar) di Verona, in collaborazione con Research & Clinical Governance di Verona e AdRes Health Economics and Outcome Research di Torino, ha coinvolto un campione di 1.200 italiani rappresentativo della popolazione generale.

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