Il ciclone Daniel, che sta attraversando il nord-est della Libia, ha provocato finora almeno 2.080 morti e il numero di dispersi potrebbe essere superiore a 5000, lo ha il primo ministro del governo della Cirenaica, sostenuto dal parlamento libico di Bengasi.
La città di Derna la più colpita, allagata anche in seguito al crollo di due dighe è bloccata via terra, priva di elettricità e comunicazioni ed è stata dichiarata “zona disastrata”.
Il crollo delle dighe a rilasciato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua, che hanno causato devastanti inondazioni nella città.
Il primo ministro Osama Hammad ha annunciato due giorni di stop sul lavoro per tutti i settori dell’est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitaria ed emergenza. Hammad ha descritto la situazione a Derna – la più colpita dalle piogge – come “catastrofica”. “Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi, insieme ai loro residenti spazzati via dal mare”, ha detto Hammad. Le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri all’ora, una cifra mai registrata negli ultimi quattro decenni, secondo il Centro meteorologico nazionale.