In questo fine settimana si svolgono le giornate FAI di primavera, la manifestazione di punta del FAI, giunta alla 31ª edizione, offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire sorprendenti tesori d’arte e natura in tutta Italia, partecipando alle <strong>visite a contributo libero</strong> <strong>proposte dai volontari della Fondazione in oltre 750 luoghi in 400 città</strong>, la maggior parte dei quali <strong>solitamente inaccessibili o poco conosciuti, </strong>in Calabria sono 13 i luoghi da visitare, oggi vi portiamo a: Mileto, in provincia di Vibo Valentia.
MUSEO ARCHEOLOGICO STATALE DI MILETO
Ubicato nel moderno centro abitato, il Museo Archeologico Statale di Mileto si trova a fianco della Cattedrale di Santa Maria Assunta ed è ospitato in un’ala dell’ottocentesco Palazzo Vescovile.
Inaugurato nel 1997 grazie ad una convenzione tra il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, la Diocesi di Mileto-Nicotera–Tropea, l’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e il Comune di Mileto, il Museo racconta la storia civile e religiosa della città, capitale del Regno Normanno e prima sede episcopale latina del Meridione. I reperti esposti, dalla forte connotazione storico-artistica, abbracciano un arco temporale compreso tra l’età tardo-imperiale e il XIX secolo.
Di particolare pregio all’interno del Museo, oltre a numerosi reperti di arte sacra, sono quelli di età romana e i manufatti medievali provenienti dall’Abbazia della Trinità e dalla Cattedrale di Mileto antica. Preziosi frammenti di vetrate policrome, capitelli di arte normanna, resti monumentali dei sarcofagi di Ruggero Sanseverino e di Giovanna d’Aquino, così molte altre opere attribuite all’artista noto come “Maestro di Mileto”, raccontano al moderno visitatore i fasti di un lontano passato.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Il Museo Statale di Mileto è sempre aperto al pubblico ma, grazie alle Giornate Fai di Primavera, sarà possibile scoprire tante curiosità su alcuni degli oggetti più interessanti che si trovano qui esposti. Da citare, ad esempio, lo splendido dettaglio del sarcofago di Eremburga -seconda moglie di Ruggero I-, i tanti frammenti vitrei provenienti dall’Abbazia della SS.ma Trinità, eco di un lontano passato dal fascino indescrivibile e il crocifisso in avorio del XVII secolo, attribuito ad Alessandro Algardi.
VISITE A CURA DI
Volontari FAI, Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico “M. Morelli”, Liceo Statale “V. Capialbi” di Vibo Valentia