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Novembre,24,2024

Covid in Cina, si temono 1,7 milioni di morti in 4 mesi

La situazione Covid in Cina, dopo la cancellazione delle restrizioni, è preoccupante. I Paesi occidentali temono l’arrivo di nuove varianti dall’Oriente. Dal 7 dicembre dell’anno appena terminato, quando il governo cinese ha annunciato le nuove regole sul virus, sull’intero territorio della Repubblica Popolare tutte le restrizioni in vigore sono state cancellate. Meno di un mese più tardi, tutto si può dire tranne che la Cina sia tornata a una situazione vicina all’epoca pre-pandemia. L’opacità delle autorità cinesi nel diffondere statistiche sulla diffusione della malattia ha suscitato proteste e preoccupazioni a livello internazionale. Alcuni responsabili cinesi avanzavano l’ipotesi di circa 4mila nuovi casi al giorno, per lo più asintomatici. Gli esperti internazionali parlano invece di un milione di nuovi casi al giorno, considerando la popolazione totale di un miliardo e 400 milioni. Soprattutto, sono trapelati racconti su corsie ospedaliere vicine al collasso e bare accatastate negli obitori in attesa di essere smistate. Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Hong Kong, un milione di cittadini potrebbe morire a causa del virus entro la fine dell’inverno. Altri dati suggeriscono proiezioni drammatiche: 1,8 milioni di nuovi casi e 11 mila decessi al giorno, con un possibile traguardo di 1,7 milioni di vittime ad aprile. Uno scenario davvero terribile. A questo punto, i timori dei Paesi occidentali riguardo il possibile arrivo di nuove varianti dall’Oriente appare più che probabile. L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, segue la situazione. Pechino avrebbe condiviso nell’ultimo mese 384 campioni di virus. Varianti e sottovarianti sono le stesse che circolano da noi, con prevalenza del tipo Omicron. Il virologo Jin Donyan, dell’Università di Hong Kong, in un podcast ha di recente affermato che non ci sono ragioni al momento per temere una nuova variante mortale. Speriamo.

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