“Abbiamo bisogno di sangue”. Lo ha detto il presidente dell’Avis Calabria, Franco Rizzuti, nel corso di un incontro con i giornalisti svoltosi a Catanzaro nella Cittadella regionale ed organizzato allo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla donazione del sangue. Un’iniziativa sostenuta dal dipartimento Salute e Servizi sociosanitari della Regione. “Abbiamo difficoltà, a causa della pandemia – ha aggiunto Rizzuti – a raggiungere il numero di donatori degli anni passati. Bisogna cercare di migliorare una situazione che è diventata estremamente difficile a causa dei casi Covid, in aumento in tutt’Italia e la Calabria, in questo senso, non fa eccezione. Questo riduce le donazioni e le raccolte che noi effettuiamo. Spesso i donatori non riescono ad andare in ospedale per paura del Covid”. L’Avis, nel corso dell’estate, riesce a fare circa 70 raccolte ordinarie al mese, alle quali si aggiungono le iniziative straordinarie. “L’impegno da parte nostra – ha detto ancora il presidente di Avis Calabria – c’è tutto. Anche con la promozione da parte della Consulta giovani che sarà avviata dal 31 luglio in tutta la Calabria per fare conoscere l’importanza del donare il sangue”. Le donazioni, dal 2020 al 2021, hanno subito una riduzione in tutta la regione. Il totale delle raccolte di sangue in Calabria, nel primo semestre del 2020, infatti, è stato di 36.867, mentre nel 2021 è stato di 34.565. “Nonostante le difficoltà – ha detto Liliana Rizzo, responsabile del Centro regionale sangue – la Calabria continua ad essere, ed accade dal 2000, una regione autosufficiente sotto l’aspetto della disponibilità di sangue, garantendo, grazie alle associazioni di raccolta ed ai volontari, le terapie trasfusionali ai pazienti cronici e talassemici, garantendo anche le prestazioni chirurgiche”. La raccolta annuale di sangue in Calabria è di circa 75 mila unità, rispetto ad un fabbisogno che si aggira attorno alle 72mila. “Negli ultimi anni, comunque – ha detto ancora Liliana Rizzo – il fabbisogno è aumentato. Per questo è necessario un appello ai giovani perché donino il sangue, considerato che quelli che lo fanno sono ancora pochi, mentre continuano ad essere tanti i donatori storici, che sono ormai ultrasessantenni. Dovremmo diffondere questa cultura tra i ragazzi per convincerli a donare il sangue fin dal raggiungimento della maggiore età”.