“Sul Ponte di Messina posso finalmente dire che Rfi ci ha comunicato il calendario di avvio dei lavori e quindi daremo notizia a brevissimo sui tempi dell’operazione, un’operazione complessa”. Lo ha detto il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in audizione alla Commissione bilancio del Senato rispondendo ad una domanda. Tre le ipotesi al vaglio del governo nazionale. La prima consiste nel migliorare l’attraversamento dinamico. In pratica un addio al Ponte con il rafforzamento dei collegamenti marittimi. Le altre due ipotesi, invece, prevedono la realizzazione dell’opera e differiscono rispetto alla tipologia progettuale. Un’ipotesi prevede un ponte ad una campata. In quel caso si tratterebbe di riprendere il vecchio progetto e rivederlo alla luce delle nuove normative. L’altra ipotesi è quella che prevede la realizzazione di un ponte a più campate. Ci sarebbero due piloni all’interno del mare ed è un’opera assolutamente fattibile. “Non è fantascienza, sarebbe un’opera monumentale, un’opera di grande ingegneria ma certamente sarebbe anche un’opera che darebbe il senso alla ripartenza del nostro Paese” ha dichiarato il sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Il ministro Giovannini e il presidente Draghi hanno dato ufficialmente incarico a RFI di avviare l’identificazione della ditta che deve effettuare il progetto di fattibilità. Dopo questo passaggio, si passerà poi alle decisioni. Entro la fine di quest’anno avremo il progetto di fattibilità al quale sempre per legge deve seguire il dibattito pubblico. Un’opera mastodontica, che potrebbe costare anche 10 miliardi di euro.