“Nella giornata in cui la legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree naturali protette compie 30
anni, Legambiente Calabria chiede alla Regione di porre rimedio all’ingiustificato taglio dei fondi necessari per il funzionamento della Riserva naturale regionale ‘Valli Cupe’, provvedendo al loro ripristino, come previsto dalla stessa legge istitutiva della Riserva”. Lo afferma, in una nota, la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta. “Nella scorsa legislatura regionale, con un’evidente anomalia – aggiunge – il contributo al funzionamento della Riserva da parte della Regione è stato decurtato del 50% per l’anno 2021 ed addirittura azzerato nei bilanci previsionali del 2022 e 2023. Appare evidente che il contributo regionale, previsto dalla legge, è assolutamente essenziale per la gestione della Riserva ‘Valli Cupe’, che, con i suoi sentieri, le cascate ed il canyon, rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della Calabria. La sua grande bellezza, che costituisce un prezioso scrigno di biodiversità da ammirare e salvaguardare, nel solo 2021, superati i vincoli più stringenti della pandemia da Covid 19, ha portato sul territorio oltre diecimila visitatori”.
“La Riserva è simbolo e fulcro del possibile sviluppo eco-sostenibile della zona e dell’intera regione – dice ancora Anna Parretta – ed è pertanto incomprensibile la stranezza di non consentirne l’effettiva tutela e salvaguardia. Ci rivolgiamo al presidente Occhiuto ed ai vertici dell’Amministrazione regionale chiedendo di risolvere l’anomalia, probabile frutto di
errore, essendo evidentemente impossibile il funzionamento della Riserva senza l’attribuzione di fondi, nell’interesse dell’intera collettività calabrese”.