“Come calabresi viviamo giorni, oltre che difficili, anche molto imbarazzanti. Il Sud è cosa ancora sconosciuta a chi governa: offeso dalle nomine di commissari che sono diventati un cult dei peggiori cabaret; dimenticato senza né guida né giunta né governatore; svenduto al peggiore PD nel tentativo di apparecchiargli la campagna elettorale per la corsa al Consiglio regionale; consegnato alle veline del Cavaliere”. Queste le parole degli attivisti del Movimento 5 Stelle che ribadiscono: “È un podere per sancire alleanze, per giustificare poltrone e stipendi, per dare un senso a staff corposi. E il divario si fa sempre più profondo, la questione sempre più meridionale. Avevamo per sogno la costituzione di un grande polo civico meridionalista, che mirasse a colmare il secolare divario che incombe tra noi e il resto d’Italia. Gli attivisti 5 Stelle del Sud devono per forza di cosa essere diversi. Più intraprendenti. Più coraggiosi. Gli attivisti del Sud devono gridare più forte; affinché Roma senta e comprenda che qua non è un minimarket per prebende e contentini elettorali, ma una terra che pretende ciò che per diritto le spetta e non ha. Il Sud è sempre stato legale e si è da sempre ispirato alla Costituzione materiale nel solco della migliore tradizione che ha visto lo stesso Mortati tra i Padri costituenti”. “Avremmo dovuto essere i primi, questo è il rammarico – concludono – ma l’augurio e il sogno restano sempre gli stessi: quel grande polo civico a cui molti, i migliori, stanno già lavorando. Che Draghi torni a casa a fare il nonno dunque, e che Carfagna torni a fare la modella. Non accetteremo alcuna forma di compromesso con i partiti che si sono pappati l’Italia, e che hanno distrutto la Calabria; manigoldi, traditori e doppiogiochisti a tutti i livelli – si aggiunge – E a coloro che ci chiameranno ribelli e non più fratelli, ricordiamo che chi non cambia, per nessuna ragione e per nessuno stipendio al mondo, è il cambiamento”.

