Stasera al Teatro Apollo di Crotone l’appuntamento teatrale inserito all’interno della XIX edizione del festival dell’Aurora “Mediterranean without frontiers” organizzato da Fondazione Odyssea e da Fabbrica delle Arti e diretto da Franco Eco. Sul palco “Cria da Marè – Marielle Franco una donna, il potere, l’amore”, tratto dal testo di Anna Macrì, creative work trainer Emanuela Bianchi, con Anna Macrì (Attrice), Emi Bianchi Lamagara (Attrice) e Demetrio Fortugno (Sax–clarinetto). È un progetto di Teatro Musica, co-prodotto da Confine Incerto e Fondazione Armonie d‘Arte e nasce dalla penna poetica di Anna Macrì (scrittrice e attrice) come tributo a Marielle Franco, “figlia della Marea”, attivista e consigliera comunale di Rio De Janeiro uccisa il 14 marzo 2018 mentre rientrava a casa, freddata con quattro colpi di pistola. Donna, nera, ragazza madre, attivista e omosessuale dichiarata, Marielle era un simbolo della lotta per i diritti degli emarginati e si batteva contro le diseguaglianze e la violenza nelle favelas di Rio De Janeiro, la sua città.
Lo spettacolo si apre con uno spaccato della condizione brasiliana che ci arriva da una radio, voci autentiche di una Rio de Janeiro carica di tensioni; parole dure come quelle di Temer, parole audaci di chi cerca confronto, di chi cerca una storia. E qui la storia è anche e soprattutto quella di abitanti delle favelas che, letteralmente, non esistono.
Ma non è uno spettacolo greve e angosciante, perché denuncia in modo ironico e impertinente l’assuefazione alla violenza come sistema di vita sociale; a favore di chi? Questo è il grido di Marielle Franco, il riappropriarsi dell’unica soluzione possibile: “eu sou porque nos somos, io sono perché voi siete”, ritrovare umanità dispersa, o forse costruirne una migliore.