“Stiamo seguendo il fenomeno con grande attenzione per capire bene cosa sta accadendo. Stiamo ancora valutando se nominare degli specialisti per i prelievi sul liquido che fuoriesce dalla statua di San Francesco e procedere alle analisi chimiche. Al momento questo fenomeno non aggiunge nulla al mistero di Dio. Occorre andare con i piedi di piombo prima di gridare al miracolo. Nel corso dei secoli la Chiesa è stata sempre molto cauta, non pronunciandosi mai con troppa fretta neppure su altri fenomeni a prima vista inspiegabili come quelli di Fatima o di Lourdes. Occorre aprire il cuore al prossimo e testimoniare il Vangelo”. Queste le parole del vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, dopo essere stato avvertito dal parroco della chiesa di Pannaconi di Cessaniti, don Felice Palamara, sulla lacrimazione della statua di San Francesco di Paola. Parroco che raccontava alcuni giorni fa: “È ancora presto per gridare al miracolo perché sarà l’istituzione ecclesiale a darci le risposte che cerchiamo e lo farà attraverso il nostro vescovo. Ovviamente le spiegazioni del fenomeno possono essere molteplici. Non sappiamo se si tratta di umidità, di condensa oppure proprio di liquidi di natura umana. Una cosa è certa: dagli occhi per dieci giorni sgorgavano lacrime di fronte ai tanti testimoni”.