Oltre 30 incisioni originali del maestro olandese, tra le sue più rappresentative, provenienti da collezioni private come quella Ceribelli per celebrare, a 350 anni dalla morte, il genio di uno degli artisti più importanti del ‘600 europeo, è quanto propone la mostra “Rembrandt. I cicli grafici e le sue più belle incisioni.” Un percorso che, attraverso l’esposizione delle sue più rappresentative incisioni, è un tributo sincero e profondamente rispettoso alle sue idee complesse e convulse, figlie dell’epoca e degli umori di quel particolare momento storico. La crescita artistica di Rembrandt si ripercorre attraverso l’analisi cronologica delle opere che costituiscono una sorta di diario della sua vita: dalle prime prove sino all’ultima si sviluppa un’intensa vicenda umana, fatta di tormenti interiori e di vicissitudini familiari che permettono un viaggio attraverso l’Olanda del Secolo d’oro vista dagli occhi di uno dei suoi più grandi interpreti. La mostra dedicata al genio olandese del XVII secolo – organizzata dall’Associazione N.9 in collaborazione con il Polo Museale della Calabria e patrocinata dall’Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma – è curata da Alessandro Mario e Marco Toscano. È la prima volta che in Calabria una mostra di sue opere originali omaggia la figura dell’artista, tra i protagonisti assoluti del ‘600 pittorico, considerato uno dei più grandi autori della storia dell’arte europea e rappresentante di punta della cosiddetta età dell’oro olandese. Rembrandt nasce nel 1606 e ha una ventina d’anni quando “scarabocchia” la sua prima acquaforte, la cui meravigliosa tecnica ne ha fatto il più abile e raffinato degli incisori di mestiere. Della sua opera è fondamentale il luminismo; Rembrandt ha imparato la lezione del Caravaggio: la luce è protagonista indiscussa e determina la dinamica della costruzione del quadro, penetra nei ritratti rivelandone l’interiorità. Ventuno delle sue opere inclusa la famosa “Ronda di notte” si possono ammirare al Museo Nazionale (Rijksmuseum) ad Amsterdam mentre la Royal Picture Gallery Mauritshuis ne custodisce altre 10, incluso il suo primo grande quadro “La lezione di anatomia del Dott. Tulp”. Nella Casa museo di Rembrandt sono esposte quasi tutte le sue acqueforti, attraverso cui fu capace di tradurre come nessun altro il dramma dell’esistenza: soggetto della sua intera arte figurativa è la complessità dell’animo umano. È proprio nei grandi cicli grafici, che hanno fortemente influenzato la cultura visiva europea, che Rembrandt ha creato il suo mito. Nei ritratti e negli autoritratti affiora tutta la sua geniale capacità di scandagliare la sfera interiore, la sua e quella dell’altro: è là che incontriamo l’uomo Rembrandt e che intercettiamo le zone più sensibili della sua poetica.