I militari della Tenenza della guardia di finanza di Montegiordano, nel corso di controlli su strada attuati nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti finalizzati alla repressione della criminalità diffusa, hanno tratto in arresto un soggetto per il reato di traffico di sostanze stupefacenti e sequestrato 154,600 chilogrammi di marjiuana e 350 grammi di hashish. I finanzieri, impegnati sulla strada statale 106, nell’abitato di Roseto Capo Spulico, hanno intimato l’alt ad un autocarro telonato, guidato da un uomo di nazionalità albanese, che sin da subito ha mostrato agli operanti evidenti segni di agitazione. La circostanza ha fatto sì che i militari, anche sulla scorta delle dubbie motivazioni fornite dal soggetto circa le ragioni del viaggio, eseguissero una accurata ispezione del mezzo di trasporto, con il supporto dell’unità cinofila a disposizione. Grazie al cane antidroga “C-Quanto”, i militari hanno rinvenuto quindici involucri di varie dimensioni contenenti oltre 150 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, accuratamente sigillati con cellophane, oltre a tre panetti di hashish del peso complessivo di 350 grammi circa. La droga, era stata abilmente occultata dallo spacciatore nel cassone dell’autocarro, in un capiente doppiofondo congegnato appositamente per trasportare lo stupefacente, coperto con liste di legno e chiuso in sacchetti di cellophane, per cercare di eludere, evidentemente invano, i controlli tramite cani antidroga. Il responsabile, un trentaduenne albanese, tratto in arresto in flagranza di reato, è stato associato nella Casa circondariale di Castrovillari e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari. Rischia la pena della reclusione da sei a venti anni e la multa da 26mila a 260mila euro per la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. Oltre la sostanza stupefacente, che ha un valore commerciale stimato in un milione di euro circa, sono stati sequestrati tre telefoni cellulari con rispettive sim (probabilmente utilizzati per contattare gli acquirenti), dieci banconote da cinquanta euro l’una e l’autocarro utilizzato dal trafficante per il trasporto dello stupefacente.