8.4 C
Crotone
Novembre,24,2024

PARTENZA DISASTROSA, STAGIONE GIÀ A RISCHIO?

È un Crotone ancora più piegato in due dopo la duplice mazzata targata Roma e Atalanta. Ma se contro la Roma la sconfitta può essere anche messa in preventivo quella contro l’Atalanta è stata inaspettata e soprattutto sconcertante per come è maturata. Una batosta che ha messo ancora più in mostra i limiti della squadra, un k.o. che ha azzerato la crescita che Nicola solo qualche ora prima aveva enfatizzato nella conferenza stampa prima della gara. Tutto spazzato dai tre gol in 45 minuti da parte degli uomini di Gasperini contro una formazione apparsa frastornata fin dal fischio iniziale. E adesso si apre la caccia alle responsabilità. davide-nicola_ppChi ha sbagliato? Chi sta sbagliando? La società? L’allenatore? Tutti quesiti ai quali è difficile dare una risposta perchè sono tutti argomenti intrecciati tra di loro e che al momento appaiono di difficile risoluzione. Una cosa però è certa. Il Crotone sta pagando più del dovuto la mancanza del proprio stadio. Un conto è giocare in campo neutro lontano da casa tua, ancora più difficile farlo se ti chiami Crotone, se sei una neopromossa e se più della metà della tua rosa non ha mai giocato in serie A. Ecco perchè è così difficile spiegare il momento no dei rossoblù. Ci si può provare facendo uno screening della squadra che è scesa in campo lunedì scorso e che ha messo in luce una preoccupante tenuta psichica specie in difesa dove gli avversari in pratica non hanno mai trovato un argine, una difficoltà. Anche gli altri reparti però non sono stati da meno; centrocampo inconsistente e in attacco mai visto un pericolo per la porta di Berisha se non a risultato compromesso. Per gli uomini di Gasperini vincere è stato di una facilità estrema, paradossalmente ha faticato più la Roma all’Olimpico che non i nerazzurri orobici a Pescara. Per lunghi tratti della gara la serie A è sembrata una cosa spropositata per il Crotone, inadeguata, una squadra capitata lì per caso. La società ha scelto la linea del silenzio. Non una parola, non un comunicato, niente di niente. Ma conoscendo la dirigenza sappiamo con certezza che si sta lavorando affinchè si possa uscire da questa impasse. Nicola al momento resta dov’è anche se la sua posizione è traballante ma la cosa più importante per il Crotone è lavorare giorno e notte affinchè si torni a giocare allo Scida.

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