“Non so se si vuole colpire il modello Riace o Mimmo Lucano. La cosa che mi chiedo è: perché c’è questa attesa su Riace?”: è lo sfogo del sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano, raccolto dall’AGI. “C’è una letteratura mondiale che dice che è un caso unico”, ricorda, “tutto sommato, dovrebbe rientrare nella normalità, non dovrebbe esserci questo clamore su una cosa che nasce semplicemente dal desiderio di non restare insensibili rispetto ai drammi delle persone. E’ facile, per chi non vive direttamente il problema e non lo vede con i propri occhi, dire che si devono mandare via le persone: è impossibile, e anche un po’ inumano…”. “Mi chiedete se il modello Riace sopravviverà – aggiunge – io mi aspetto di tornare a essere una persona libera, poi questo dipende anche dal ritrovare l’entusiasmo, soprattutto nell’anima. La risposta devo trovarla magari strada facendo, ma penso che è facilissimo che si può risolvere la situazione perché questa comunità globale può continuare semplicemente con il lavoro di tutte le strutture che abbiamo costruito e che, ovviamente, appartengono alla collettività. Su questo c’è stato un fraintendimento nel sistema di rendicontazione: Riace ha fatto la differenza proprio su questo punto – conclude Lucano – quello che è ritenuto non ammissibile al rendiconto e fuori dalle regole in realtà non è così, si è trattato solo di ovviare alle criticità del territorio, da dove ancora oggi si emigra”.
