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Novembre,25,2024

SERIE B, NUOVA DECISIONE DEL TAR: "IL FORMAT RESTA A 19 SQUADRE"

La telenovela del calcio italiano continua a tenere banco, con una nuova sentenza del TAR del Lazio. Lo stesso tribunale, infatti, ha revocato il decreto presidenziale che la stessa sezione, ma con un diverso presidente, aveva emesso sabato scorso accogliendo i ricorsi di Pro Vercelli e Ternana. Con il nuovo decreto firmato dalla presidente Germana Panzironi, che ha accolto le istanze di revoca presentate da Figc e Lega B, tornano quindi esecutivi i provvedimenti presi dal Collegio di Garanzia dello Sport, che lo scorso 11 settembre aveva dichiarato inammissibili i ricorsi contro il format della serie B a 19 squadre. I ricorsi e le polemiche non mancano. Tutto nasce dalla mancata iscrizione di Bari, Cesena e Avellino. Non si sarebbe arrivato a tutto questo caos se si fosse seguito il regolamento, che prevedeva il ripescaggio in base ad una dettagliata graduatoria. Tre posti liberi per cinque squadre in lizza: Novara, Catania, Siena, Ternana e Pro Vercelli. Queste ultime tre società sarebbero le prescelte fino a quando, il 17 luglio, il Tribunale federale accoglie il ricorso del Novara contro i criteri di ripescaggio (che escludeva i club che negli ultimi 3 anni avessero avuto penalizzazioni per irregolarità amministrative), mettendo così in cima alla graduatoria proprio Novara e Catania. Ma nella vicenda già di per sé intricata interviene il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, che nonostante il regolamento e su pressione della Lega B, decide il 10 agosto di lasciare il campionato cadetto a 19 squadre. Con più soldi per tutti (circa 500mila euro a testa) dai diritti Tv. Un dietrofront che arriva sette giorni dopo la sua stessa decisione di lasciare il format a 22. Un dietrofront, che gli costa una denuncia da parte del Catania per “abuso d’ufficio” e che genera tutto questo caos senza precedenti. Le società coinvolte nei ripescaggi adiscono alle vie legali, con ricorsi e minacce di maxi-risarcimenti per danni. Nel frattempo parte il campionato, mentre la Serie C che decide di rinviare la data di partenza. Il 7 settembre il Collegio di Garanzia del Coni, presieduto da Franco Frattini, dovrebbe esaminare tutte le questioni e arrivare ad una decisione definitiva, ma non decide e l’11 settembre dichiara inammissibili i ricorsi delle varie Novara, Catania, Siena, Pro Vercelli e Ternana perché avrebbero dovuto rivolgersi non al Coni ma al Tribunale Federale. La B resta a 19. Lo stesso commissario della Serie B confessa di aver votato contro la decisione e consiglia alle società coinvolte di continuare la propria battaglia legale in altre sedi. Arriva la decisione di Ternana e Pro Vercelli di rivolgersi al Tar del Lazio. Ed ecco l’ennesimo capitolo tragicomico: il tribunale laziale prima accoglie il loro ricorso, praticamente annullando la decisione del Collegio di Garanzia, poi (oggi) revoca tale decreto accogliendo invece il ricorso di Serie B e Figc per aver ritenuto “prevalente l’interesse pubblico al regolare svolgimento del campionato così come calendarizzato dalle rispettive leghe professionistiche, in adesione al costante orientamento giurisprudenziale della Sezione”. Si resta a 19 squadre, con Frattini che aveva in calendario fissato le udienze per il 21 e 24 settembre, ma che ora rischiano di non avere più alcun effetto giuridico. In tal caso, il Tribunale del Lazio si ritroverà invece il 26 settembre per stabilire chi dovrà pronunciarsi sul format, se il Tribunale federale nazionale – così come stabilito dal Collegio di Garanzia l’11 settembre – oppure se lo stesso Collegio. Una situazione assurda con Frattini, che affida il suo pensiero nuovamente a Twitter (il social dell’estate del calcio ndr), annunciando che fisserà una “nuova data per l’udienza, riducendo i termini anche senza accordo di Figc e Lega B che non hanno dato il loro consenso”. Sul fronte delle società coinvolte la Ternana invece, attraverso il proprio legale Cesare Di Cintio, che arriverà fino al Consiglio di Stato. Un agosto da dimenticare ed un settembre, che rischia di diventare peggiore per l’Italia del pallone. Un Italia nel caos che sembra sempre più una “Repubblica delle Banane”!

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