Poco meno di 23 mila casi positivi, più di 400 morti e una sanità rivoluzionata. La pandemia che quest’anno ha sconvolto il pianeta ha raggiunto, ovviamente, anche la Calabria in un 2020 che ha stravolto e in qualche modo anche trasformato la regione, non solo per il Covid. Il primo caso di positività al coronavirus in Calabria è stato registrato il 28 febbraio scorso. Da quel momento il contagio si è diffuso nella regione prima lentamente e poi un po’ più rapidamente con l’arrivo della cosiddetta “seconda ondata”, per giungere a oltre 22 mila casi positivi a fine dicembre (22.906 persone risultate positive al 28 dicembre). Secondo il bollettino giornaliero regionale, infatti, le persone risultate positive da inizio emergenza erano più di 900 a metà aprile, 1.345 a Ferragosto e oltre 22 mila nel giorno di Natale. In tutta la Calabria sono state testate oltre 400 mila persone, per un totale di 431.495 tamponi al 28 dicembre. La triste conta dei morti, invece, è iniziata il 15 marzo, quando il bollettino regionale registrava la prima persona risultata positiva e deceduta a Reggio Calabria. Da quel momento la Calabria ha contato oltre quattrocento morti (456 persone decedute al 28 dicembre). Quasi 14 mila, invece, sono le persone guarite (13.749). Tra le province, quella più colpita dal contagio è stata Reggio Calabria che, da inizio pandemia, ha registrato oltre 8 mila casi confermati. seguono Cosenza, Catanzaro, Crotone e infine Vibo Valentia. Per far fronte all’emergenza, come accaduto in tutta Italia e non solo, anche la rete sanitaria calabrese ha dovuto riorganizzarsi, attrezzandosi per esempio per lo screening, per processare i tamponi, per gli accessi ai pronto soccorso, per posti letto e terapie intensive, per il reclutamento di figure professionali. Oltre ai presidi già esistenti presso le aziende del servizio sanitario regionale, sono arrivati in Calabria anche gli ospedali da campo, in un clima quasi da “guerra” per il Paese e per il mondo intero. Un anno che ha stravolto le vite di tutti, compresi i calabresi, che hanno vissuto i disagi di questa nuova emergenza in una regione dove alla pandemia si sono sommati problemi storici, questioni socio-economiche irrisolte e difficoltà esistenti da tempo. Non ultima la vicenda sanitaria. Il 2020, infatti, è stato anche l’anno della rivoluzione nella sanità calabrese che, finita al centro del dibattito nazionale, dopo varie vicissitudini, ha visto l’ennesimo cambiamento nella sua gestione commissariale che dura ormai da anni. Anche in Calabria, in questi ultimi giorni dell’anno, le vittime e i contagi da coronavirus continuano ad aumentare. Con l’avvio della campagna di vaccinazione, però, la via d’uscita dall’emergenza sembra più vicina. Secondo la prima suddivisione dei vaccini anti-Covid alle regioni, alla Calabria sono inizialmente destinate 53.131 dosi. Il “Vaccine Day” ha già portato nella regione le prime 280 dosi e altre sono in arrivo. La data simbolica del 27 dicembre, infatti, ha segnato l’avvio della campagna di vaccinazioni. E’ un primo e significativo segnale di speranza a qualche giorno dal nuovo anno.