“Il Ponte sullo Stretto? Da decenni se ne parla, e i governi Berlusconi negli anni passati avevano creato in più d’una occasione le condizioni per realizzarlo, con fatti concreti e decisioni politiche chiare. Prodi prima e Monti poi stopparono tutto, facendo pagare centinaia di milioni di euro di penali al contribuenti. Adesso a Palazzo Chigi c’è nuovamente un esecutivo di centrodestra, guidato da Meloni, che su questo tema ha le idee chiare, e Calabria e Sicilia sono governate dalla nostra coalizione. In più abbiamo un ministro delle Infrastrutture, Salvini, che sta seguendo questo dossier con grande determinazione. Sì, questa può essere davvero la volta buona”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “L’Economia del Corriere del Mezzogiorno”.
“Il Ponte è una priorità nella misura in cui, soprattutto per la mia Regione, rappresenterà l’apripista per tante altre infrastrutture strategiche e non più rinviabili. Anni fa ci fu un’alzata di scudi contro l’Autostrada del Sole, perché si diceva che sarebbe stata inutile senza altre direttrici di collegamento. E invece si rivelò un incentivo per costruire nuove strade in tutta Italia. Ecco, il Ponte dovrà essere un acceleratore per aprire tanti nuovi cantieri e per diminuire il divario infrastrutturale tra il Mezzogiorno e il resto del Paese”.
“Per noi è fondamentale il rifacimento della Strada Statale Jonica. Proprio in questi giorni ho un dialogo serrato con il governo – con il sottosegretario Mantovano e con i ministri Giorgetti e Salvini – per avere una legge speciale che possa finanziare in modo strutturale e pluriennale questa grande opera. Sono fiducioso in questa operazione, proprio in virtù del ragionamento che le facevo pocanzi.
E il passo successivo, anche grazie al Ponte sullo Stretto, dovrà essere quello di portare l’Alta velocità ferroviaria tanto in Calabria quanto in Sicilia: due Regioni che insieme hanno quasi sette milioni dl abitanti”.
Con quali soldi sarà finanziata la sua costruzione? “L’unica cosa che non manca in questo momento sono le risorse. Grazie all’Europa ci sono moltissime opportunità di finanziamento per le infrastrutture. Il Ponte, del resto, può essere realizzato in parte con fondi Ue, anche perché già inserito nella rete di trasporto europea Ten-T. Paradossalmente è ritenuto più strategico per l’Europa che per l’Italia. Con la guerra in Ucraina stanno cambiando gli assetti geopolitici, il Mediterraneo è sempre più il centro del commercio mondiale: la Calabria – sfruttando le enormi potenzialità del porto di Gioia Tauro – e la Sicilia possono diventare Regioni chiave per gli scambi e per le nuove rotte delle merci”.
Per far partire velocemente il cantiere, la precedente progettualità potrà essere recuperata? “Va aggiornato il progetto esistente, quello ad un’unica campata, già vidimato anni fa dall’Unione europea. Bastano pochi passaggi per renderlo immediatamente cantierabile”. Potrebbe indicare una data di avvio dei lavori? “L’auspicio del governo, sul quale il presidente Schifani ed io concordiamo, è quello di riuscire a posare la prima pietra entro il 2023”, sottolinea il presidente Occhiuto.