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Marzo,29,2024

LAURENTI (GEMELLI), IL TAMPONE NON METTE IN SICUREZZA

Il tampone “non può essere considerato uno strumento per la messa in sicurezza della comunità, tanto più ai fini del green pass”. A sostenerlo è Patrizia Laurenti, direttore dell’Unità operativa complessa di Igiene Ospedaliera al Policlinico Gemelli di Roma. “Lo stesso impegno che si sta mettendo nel discutere tanto di tamponi in questi giorni – sottolinea l’esperta all’ANSA – dovrebbe essere messo nel cercare di fare vaccinare le persone non ancora immunizzate, perché è il vaccino l’unico vero strumento che porta alla gestione della pandemia di Covid”. Il tampone al contrario, rileva Laurenti, “è solo la fotografia del momento ed ha dei costi che sovrastano i costi del vaccino. Il tampone ci dice se nel momento in cui viene effettuato, un soggetto è negativo o positivo al virus SarsCoV2. Il soggetto si può però sempre infettare subito dopo aver effettuato il tampone”. Quindi, commenta l’esperta, “c’è da discutere proprio in merito al valore del tampone come strumento di messa in sicurezza della comunità”. Il punto, prosegue, “è che il rischio di ‘tamponificio’ andrebbe assolutamente evitato, valorizzando appunto il vaccino. E chi non vuole vaccinarsi, sostenga le spese relative ai tamponi a fronte della vaccinazione che è invece sicura e gratuita”. Rispetto inoltre alla richiesta di estendere la validità di tutti i tamponi a 72 ore, “questo – afferma Laurenti – è inconcepibile dal punto di vista dell’efficacia preventiva, e si tratterebbe solo di una manovra per rendere più sostenibili i costi di questo strumento”. Ancora “più inopportuni, poi – conclude – i test tampone ‘fai da te’, anche perché nel fare l’autoprelievo è comunque necessaria una competenza tecnica che non tutti possono avere”.

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