“Un’estate così non si ricorda dal secolo scorso”. È quanto sostengono gli abitanti del villaggio Carrao di Cropani Marina che “un giorno sì e l’altro pure, sono stati privati di un bene impagabile come l’acqua, che è mancata per tutto il periodo di questa stagione estiva. Solo la notte, i più fortunati che abitano il piano terra delle 400 e più villette, hanno potuto farsi una doccia o approvvigionarsi d’acqua per uso igienico”. “Com’è possibile – sostengono la maggioranza degli ospiti del villaggio – parlare di sviluppo turistico e poi non disporre di un elemento indispensabile, come l’acqua in una società civile?. Il Comune di Cropani, a cui compete la fornitura del prezioso liquido non ha saputo (o non ha voluto) dare una risposta e si è arrampicato sugli specchi, quando qualcuno è riuscito a parlare con i commissari, che molto intelligentemente sono spariti dalla circolazione. Non è certo un modo civile e democratico di amministrare un Comune, che pure da questi proprietari di case al mare, ricevere lauti guadagni, grazie ai quali ha potuto evitare, più di una volta, il dissesto per la mancanza di finanziamenti da parte del governo centrale. Il villaggio Carrao di Cropani Marina, costruito quasi 50 anni fa da un’impresa privata, che lo aveva dotato di una dettagliata rete di distruzione e di un impianto di depurazione, per quei tempi ritenuti avveniristico, è stato preso in carico da quel Municipio, che però ha fatto poco o nulla per potenziarne i servizi. Le strade interne al villaggio mostrando i limiti di un bitume consumato per usura, mentre i restanti servizi sono un ‘sogno’ degli abitanti, che in luglio e agosto superano le duemila presenze. Quella dell’acqua è comunque la piaga che ha determinato sconforto e disagi di non poco conto. Tant’è che più di un proprietario pensa di disfarsi della seconda casa, che sta diventando ora più che un bene un pesante fardello. A questo punto per il Villaggio Carrao occorre solo – concludono gli ospiti del Villaggio Carrao – un intervento di emergenza da parte della protezione Civile e da altri enti che non possono abbandonare questa moltitudine di gente”.