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Aprile,19,2024

VENEZUELA, ULTIMATUM DELL'UE. "ELEZIONI O RICONOSCIAMO GUAIDÒ"

Convocare elezioni “eque, libere, trasparenti e democratiche” entro otto giorni oppure la Francia, la Spagna e la Germania riconosceranno Juan Guaidò come presidente del Venezuela. E’ l’ultimatum a Maduro lanciato oggi unanimemente dal presidente francese Emmanuel Macron, dal premier spagnolo Pedro Sanchez e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Francia, Germania e Spagna “hanno fatto bene perché Maduro sta piegando con la violenza e con la fame un popolo”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini rispondendo alle domande dei giornalisti sull’ultimatum nei confronti del Governo venezuelano. “Lo dico – ha aggiunto – perché ci sono anche tanti italiani in Venezuela che stanno soffrendo, quindi spero che anche il governo italiano abbandoni ogni prudenza e sostenga il popolo venezuelano, il diritto a libere elezioni, alla democrazia”. Juan Guaidò ha ringraziato in tre diversi tweet i leader di Germania, Francia e Spagna per il loro “impegno nei confronti del popolo venezuelano nella nostra lotta per una nazione libera e democratica”. “L’Unione europea ha ancora compiuto progressi per il pieno riconoscimento e il sostegno della nostra lotta legittima e costituzionale”, ha scritto Guaidò. “L’Ue chiede con forza la tenuta urgente di elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili” e, “in mancanza di un annuncio sull’organizzazione di nuove elezioni con le necessarie garanzie nei prossimi giorni, l’Ue intraprenderà ulteriori azioni, anche sulla questione del riconoscimento della leadership del Paese”. Così l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, sottolineando che “il Paese ha urgentemente bisogno di un governo che rappresenti la volontà del popolo venezuelano”. Intanto è iniziato, al Palazzo di Vetro di New York, la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiesta dagli Stati Uniti per discutere la situazione in Venezuela. E’ presente il segretario di stato americano, Mike Pompeo. “Un tentativo di golpe degli Usa in Venezuela”: è l’accusa mossa dalla Russia nel corso della riunione. “L’esperimento socialista in Venezuela e’ fallito, la gente e’ alla fame”: cosi’ il segretario di stato americano Mike Pompeo ha aperto il suo intervento al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando come “la crisi umanitaria nel Paese necessita di un’azione ora, oggi, per porre fine a un incubo”. “Gli Stati Uniti – ha detto ancora Pompeo – sono con il popolo venezuelano e chiedono che in Venezuela si svolgano libere elezioni il prima possibile”. Intanto  presidente venezuelano Nicolás Maduro ha assicurato via Twitter che “non riposeremo fino a quando non avremo sconfitto il colpo di Stato con cui si pretende di interferire nella vita politica del Venezuela, mettere da parte la nostra sovranità e instaurare un governo fantoccio dell’Impero statunitense”.

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